BTO 2011: l’uomo al centro

Sono state due giornata intensissime, stimolanti e faticose. Cercherò di illustrare qui il mio punto di vista, sicurante parziale e incompleto sul BTO 2011.

Le parole d’ordine:

Consapevolezza; creatività, ascolto, sapersi raccontare, esperienze, sostenibilità, reputazione “ragionata”, MICE.

Ho avuto la sensazione che  BTO sia  cresciuta, maturata, diventata adulta insomma, abbandonando in qualche  modo l’enfasi della tecnologia tout court e del social  come unica alternativa e liberazione dai vecchi schemi per fare e vendere turismo; stranamente non si è parlato di disintermediazione, tema che mi aveva lasciato molto perplesssa la scorsa edizione, i fatti mi hanno dato ragione. L’uomo (e la donna of course) ora sono consapevoli che la disintermediazione non esiste! Basta dare un’occhiata alle altissime commissioni applicate o meglio imposte dalle OTA e dai vari flash dealers, Groupon e affini…e dire che prima di questa rivoluzione 2.0, non più di quattro anni fa, le commissioni degli alberghi a favore  delle ADV   tradizionali erano, in linea di massima, del 10-15%. Stavamo neglio quando stavamo peggio? E’ una frase banale, lo so, e nemmeno giusta poichè ormai indietro  non si torna ma bisogna ripensare  ad una modalità di distribuzione più equa e realistica.

Vendiamo pure il turismo on – line ma le dinamiche e la metodologia per la creazione di un prodotto turistico sono sempre quelle; ovviamente bisogna essere creativi – bello il focus di Paolo Iapichino – per distinguersi dalla concorrenza, per comunicare una destinazione, per offrire qualcosa di unico e autentico anche in momenti di crisi, crisi economica e crisi (cambiamento) dei valori di riferimento,  modifica dei target (Monica Fabris BTO 2010). Siamo quindi consapevoli che i vecchi target psicografici non sono più validi, ce ne sono di nuovi e trasversali e dobbiamo saperli ascoltare per soddisfare i loro bisogni.

Seguitissimo il focus condotto da Roberta Milano che ci ha mostrato alcuni esempi di buona comunicazione territoriale  attraverso modelli partecipativi e sostenibili. Il sapersi raccontare in modo distintivo ed efficace, che non necessariamente significa spendere budget enormi, come per i video della Basilicata: bellissimi! Certo la tecnologia serve  ma quello che conta è ancora una volta l’ idea creativa e l’approccio “umano”, il nostro uomo vitruviano appunto. Chissà come mai, ci ha spiegato Diego Calza, il 90% dei sofware non funzionano perchè il programmatore non sa che cosa vuole il cliente e l’utilizzatore del programma…Parlarsi, alscoltare, farsi capire, mettersi al posto degli altri, solo così si può riuscire a comunicare efficacemente. Interessante anche il lavoro presentato da Fabio Curzi dell’Università di Macerata, che è andato a cercare chi parla e come, all’estero  della regione Marche, dopo la campagna promozionale con Dusgtin Hoffmann e tanti altri stimoli.

Bravo Maurizio Grostz che ci ha presentato il suo nuovo manuale “Tourism Experience design” dove ha codificato il metodo per creare una vera esperienza turistica, concetti che un bravo tour organizer dovrebbe conoscere ed applicare normalmente per creare offerte su misura per i target che  si vogliono  soddisfare, lui ha usato “servire”.

Consapevolezza e maturità di capire che la famosa reputazione non è un valore assoluto ed astratto ma va analizzata e contestualizzata, ancora ascolto e analisi.

Tra le nuove tematiche quest’anno, oltre al turismo sostenibile,  c’era uno sguardo sul MICE, la cosa mi interessava particolarmente in quanto me ne sono occupata per anni e volevo capire dove sta andando il settore; questo   comparto turistico molto interessante  è in crisi da anni. Ho seguito quasi tutti gli interventi ma alla fine ho deciso che non mi interessa più in quanto il futuro è troppo tecnicistico, lascia a mio avviso poco spazio alla creatività e all’approccio umano. Non  è un  caso che  la conduttrice, una professionista del settore  abbia chiuso la sua azienda e si occupi ora  dello sviluppo della tecnologia da applicare alla convegnistica. Ospiti illustri hanno descritto il futuro prossimo,  la tecnologia mobile e le sue incredibili applicazioni faranno parte sempre di più della vita quotidiana e il settore congressuale ne trarrà beneficio, soprattutto nella razionalizzazione del lavoro organizzativo ma lascerà poco spazio alla sorpresa e alle scoperte.  Tutti saranno in contatto con tutti costantemente (una bella fatica!) ma  c’è il rischio che le conferenze a distanza riducendo gli  spostamenti riducano anche i viaggi  stessi con ovvie implicazioni economiche , a meno che non si sviluppano altre forme di fruizione dell’esperienza turistica alternative e redditizia;   ma  resto piuttosto perplessa.

Novità  per gli hotel: il SEO è morto, W il SEO-booking! mi sembra un ‘applicazione costosa quindi per pochi e presuppone l’intervento di specialisti. Staremo a vedere.

Tornando alla “maturita” dell’edizione 2012  tra i visitatori , oltre ad albergatori e proprietari di B&B, ho visto molte più persone di una certa età, titolari di agenzie, T.O.a  esponenti di catene alberghiere, insomma le stesse facce,  con  qualche ruga in più, che incontravo a Milano nelle varie manifestazioni. Non sarà un caso!

Credo non sarà facile per gli organizzatori del BTO trovare nuovi temi forti per l’edizione 2012, in  bocca al lupo e grazie.