Con un po’ di sana fierezza ripubblico
Categoria: Bed and breakfast
B&B, CAV e affitti brevi in Lombardia: un groviglio da districare
Le intenzioni erano buone, con la nuova legge regionale sul turismo si volevano semplificare le procedure, modernizzare l’immagine e la sostanza della ricettività lombarda, anche alla luce dei cambiamenti socio-economici introdotti dalla sharing economy e regolare di fatto gli affitti turistici brevi, fenomeno letteralmente esploso grazie al portale Airbnb.
L’iter è stato lunghissimo e sofferto, dalla prima bozza del gennaio 2015, contenente interessanti novità, si è giunti all’approvazione del provvedimento (LR n. 27 ) solo il 1 ottobre 2015. Con parecchi importanti cambiamenti e molte specificità da definire con successivi decreti attuativi.
Questi ultimi avrebbero dovuto essere pubblicati entro 120 giorni ma hanno visto la luce a maggio 2016.
Possiamo solo immaginare la confusione e il disorientamento degli operatori vecchi e nuovi di fronte ai segnali di cambiamento, alla disinformazione e i legittimi dubbi. Dai privati che desiderano gestire un B&B o un appartamento in locazione turistica agli enti locali tenuti ad informare, attivare le procedure ed effettuare i controlli.
Ad oggi ci rendiamo conto che è stato fatto un grande sforzo da parte del legislatore per ottenere una legge regionale sul turismo moderna ed efficace ma con molti punti ancora poco chiari e altri considerati da alcuni discriminanti e illegittimi.
Questo è accaduto perché alcuni soggetti interessati direttamente o indirettamente sono intervenuti per difendere le loro posizioni corporative e ostacolare quelle dei loro “concorrenti” .
Certamente è difficile, anzi impossibile accontentare tutti, ma in definitiva il provvedimento così com’è si presta a numerose contestazioni ed è, al momento, poco efficace ai fini dell’emersione del cosiddetto abusivismo.
Noi consulenti poniamo il massimo sforzo per illustrare e spiegare il contenuto di questa legge al fine di fornire un aiuto pratico a coloro che desiderano entrare nel mondo della ricettività non alberghiera, primariamente in Lombardia. Forniamo anche un metodo di lavoro e consigli utili per gestire al meglio il proprio Bed and Breakfast, la propria Casa Vacanze o un appartamento in locazione turistica breve.
Ne parleremo il 18 febbraio prossimo a Milano. Per informazioni e adesioni seguite questi link: https://www.facebook.com/events/405085716491008/
Bed and Breakfast addio!
Dopo quindici anni dalla sua nascita ufficiale in Italia, il Bed and Breakfast come lo abbiamo voluto, vissuto e promosso sta per scomparire.
Sembra un paradosso, proprio ora che questo tipo di accoglienza turistica ha raggiunto la sua massima diffusione, che è entrato nel vissuto quotidiano come concetto e come pratica di vita per tanti di noi, viaggiatori o operatori che con questa formula hanno potuto integrare il proprio reddito familiare, ampliare il giro delle proprie conoscenze o anche scoprire una inaspettata attitudine per l’accoglienza turistica e farne infine la propria professione.
Tutto ciò è stato possibile perché i legislatori, non senza pressioni arrivate da ogni parte, hanno inizialmente favorito lo sviluppo di questa forma di accoglienza turistica ()molto apprezzata dai viaggiatori di tutto il mondo, con normative e adempimenti semplificati, come dovrebbero essere per chi offre ospitalità utilizzando un paio di camere della propria casa e fornendo un servizio di pulizia delle stesse e la colazione, appunto “in famiglia” .
Ora tutto sta cambiando. E’ vero che in alcune zone i B&B fanno concorrenza agli alberghi di categoria bassa – da 1 a 3* – ma è anche vero che questi ultimi non hanno saputo rinnovarsi e adattarsi alle nuove e mutate esigenze del viaggiatore contemporaneo, lasciando campo libero ad altri soggetti più flessibili e innovativi. I B&B hanno anche consentito a località ricche di attrattive culturali e naturali ma poco frequentate dal turismo (perché non facilmente raggiungibili ma soprattutto sprovviste di ricettività tradizionale) di affermarsi come destinazioni turistiche.
Poi la diffusione della sharing economy e la nascita del portale internazionale Airbnb e similari hanno sparigliato le carte e diffuso una certa mentalità che tutto si possa fare con un semplice clic e soprattutto “ senza regole”, caratteristica tipica di ordinamenti più aperti del nostro. Questo ha portato ad una crescita esponenziale dell’offerta ricettiva da parte di soggetti privati ma anche un conseguente abusivismo diffuso. In alcuni casi voluto ma in molti altri frutto della buona fede e della disinformazione. Molti degli host di Airbnb aderiscono con entusiasmo al portale ma non sanno che in Italia per svolgere una qualsiasi attività ricettiva, anche occasionale, è necessario conformarsi ad una serie di regole, sancite da leggi regionali e nazionali.
Dal punto di vista dei competitors sul territorio, abusivismo significa concorrenza sleale e mancato guadagno ma per quanto riguarda gli enti pubblici significa mancanza di controlli sulla qualità dell’offerta, incertezza dei reali dati statistici di arrivi e presenze turistiche e soprattutto mancati introiti fiscali a vari livelli.
Da un paio di anni stiamo assistendo ad una nuova tornata di leggi regionali che modificano o riscrivono completamente normative precedenti con l’aggiunta di nuovi requisiti, adempimenti e procedure (dettate spesso da leggi europee e leggi nazionali provenienti da altri ambiti come il commercio, la sicurezza ecc. ) che stanno via via trasformando le attività ricettive a gestione non imprenditoriale in attività professionali vere e proprie. Il Bed and breakfast è una di queste. Una vera giungla per l’operatore che si sente sempre meno motivato ad aprire questo tipo di attività.
Per esempio il Veneto, da sempre un apripista in materia, già con la legge del 2013 aveva stabilito che tutta la ricettività regionale doveva avere caratteristiche di imprenditorialità, ad esclusione del Bed and Breakfast; recentemente questa regione ha pubblicato una delibera – n. 498 del 19 aprile 2016 – che stabilisce che il Bed and Breakfast può essere gestito in modo non imprenditoriale solo nei 559 Comuni con “bassa affluenza turistica” (ribaltando quanto considerato fino ad ora dalle leggi regionali); di conseguenza nei 20 Comuni a maggiore afflusso turistico il Bed and Breakfast deve essere gestito unicamente in maniera imprenditoriale.
In Lombardia la legge 27/2015 e il relativo Decreto attuativo in vigore solo dal 9 agosto scorso stanno purtroppo andando in questa direzione, sia per i B&B che per quanto riguarda le locazioni turistiche di case e appartamenti.
Per approfondire tutti gli aspetti relativi ai B&B e alle Locazioni Brevi non imprenditoriali potete partecipare ai nostri seminari che si terranno prossimamente a Milano, il primo di questi, il più completo avrà luogo il 24/09 (con deadline il 5/09). Il secondo del 8/10 sarà focalizzato unicamente sulle modifiche della normativa lombarda.
Per informazioni e prenotazioni: http://www.friendly-home.org/it/corsi
http://www.Aries2-consultants.wix.com/aries2#!-la-formazione/c1vft
Tassa soggiorno in Veneto: maxi controllo
Tremate…Tremate…”abusivi”
Nel seguente articolo la Regione in questione sta per svolgere una vasta azione di controllo sul tutte le strutture ricettive, tra le quali Bed and Breakfast e appartamenti in locazione che, secondo le stime, non pagherebbero la tassa in questione e non registrerebbero le presenze correttamente.
Certo che 2, 5 Euro al giorno per persona non sono poche per chi soggiorna in un B&B…
Forse molti non lo sanno che debbono pagare; per non incorrere in problemi e multe verificate se il vostro Comune di appartenenza richiede questo balzello.
Buona lettura!
http://www.larena.it/stories/Home/1288543_caso_bed__breakfast_caccia_a_evasori_e_abusivi/
Cosa bolle in pentola?
Parliamo ancora una volta di leggi regionali che riguardano il turismo.
In attesa dell’annunciata modifica del Titolo V della Costituizione, quella che dovrebbe riaccentrare alcuni poteri a suo tempo assegnati alle Regioni come il turismo, queste ultime sono in fibrillazione e stanno lavorando per approvare nuove leggi che modifichino le precedenti, come la Toscana, o che reimpostino i’intero comparto turistico come avverrà per la Lombardia, con un piede già nell’Expo.
Poi ci sono le regioni come il Veneto che già nel 2013 aveva promulgato una legge che doveva semplificare e rivoluzionare l’intero comparto ma che stenta a decollare perchè mancano ancora le disposizioni attuative, i chiarimenti e quant’altro. Senza contare le contestazioni di alcune categorie coinvolte che si sentono penalizzate, come i dipendenti degli uffici di informazione turistica che dovrebbero essere soppressi. In molte province del Veneto ad esempio, per l’apertura di un B&B o di un altro tipo si struttura ricettiva non alberghiera, il riferimento è ancora le legge precedente perchè sono cambiate le denominazioni e mancano dei parametri..
Ci fa piacere notare che grazie o a causa dei fenomeni come Airbnb e similari, ma soprattutto in seguito ai cambiamenti sociali della sharing economy e del crescente commercio peer to peer (da privato a privato) le Amministrazioni regionali si stanno interessando alla ricettività alberghiera gestita da privati. Bed and Breakfast, Case e apprtamenti per vacanze in particolare.
Lo scopo non è solo rendere visibile e quantificabile la ricettività a gestione familiare non ancora inquadrata nelle tipologie esistenti, come le case e gli appartametni locati ai turisti per brevi periodi, ma far sì che questi ultimi siano controllabili per la qualità del servizio offerto ma anche per poterli assoggettare alla Tassa di soggiorno ed altri balzelli che dovessero essere richiesti. In cambio gli enti di promozione del territorio (DMO) offriranno la promozione istituzionale e le agevolazioni di cui possono beneficiare le strutture ricettive riconosciute.
In Lombardia possiamo anticipare che esiste un progetto di legge che sta per essere approvato definitivamente. Questo prevede che le strutture ricettive non alberghiere potranno tutte essere di due tipologie: a gestione familiare o imprenditoriale. Non per tutti i tipi di strutture sono chiari i parametri che discriminano l’appartenenza all’una o all’altra gestione. Per i Bed and breakfast, che potranno essere gestiti anche imprenditorialmente, non ci sono particolari problemi di interpretazione mentre per le CAV e gli Affittacamere non tutto è chiaro e attendiamo quindi il testo definitivo della legge, ormai in dirittura d’arrivo.
In Toscana, dove si sta mettendo mano al Testo unico sul Turismo, la mitica legge n. 42 del 2000, sono insorte le Associazioni di categoria (degli alberghi) che affermano che con questo progetto “si penalizzano le imprese e si favorisce l’abusivismo” . Questo sopratutto perchè nel testo si specifica quanto segue:
Per le case e appartamenti per vacanze viene prevista la possibilità di offrire servizi accessori, anche in forma centralizzata; in pratica i proprietari che affittano case o camere possono associarsi o dare in gestione ad una impresa il servizio di accoglienza unificato all’esterno e in grado di indirizzare alle strutture che vi fanno riferimento.
Questo è sicuramente un tentativo di adeguarsi ai tempi e di sanare situazioni praticamente già in essere ma, come al solito, si finisce per scontentare qualcuno.
Il dibattito si anima e prima o poi si arriverà ad una conclusione e magari ad un compromesso ma mi domando, ancora una volta, cosa succederà quando il Ministero del Turismo, emanerà una legge nazionale valida per tutte le regioni?
Sempre che lo faccia…o che non sia un altro “Verybello”
Stay tuned.
Airbnb nel mirino
E’ un po’ che se ne parla…perfino negli Stati Uniti, patria del liberismo dove non c’è la burocrazia italiana, l’ormai colosso della ricettività fai-da-te ha risvegliato l’interesse della Procura di Stato di New York per poca trasparenza fiscale e violazione di alcune leggi relative ai piani regolatori locali.
Airbnb è uno degli esponenti di spicco della share-economy dove sembra che tutto sia permesso e facile, lo sarebbe se fosse tutto gratuito e spontaneo.
In Italia, come avevamo profetizzato almeno 3 anni fa, il fenomeno si è diffuso in maniera esponenziale tanto che sempre più persone attraverso questo portale riescono a “piazzare” il loro appartamento, la camera privata o la villa con grande soddisfazione anche economica. Che in questo tempo di crisi non è poco.
Il punto di forza di Airbnb è la grande visibilità e il collegamento con Facebook che consente a chi mette un annuncio di raggiungere un numero impressionante di potenziali clienti. Inoltre costa poco in termini di commissioni, rispetto alle cosiddette OTA (o OLTA) le Agenzie on line di portata globale.
Purtroppo però non tutti sanno che (in Italia) ci sono delle leggi che disciplinano le varie tipologie ricettive, a partire dal Codice Civile, e che per non incorrere in spiacevoli conseguenze è necessario mettersi in regola trovando il giusto inquadramento e facendo attenzione alla gestione dei ricavi.
Cliccando sul link qui sotto potrete leggere l’articolo del Sole 24 ore dal quale ho preso spunto.
Buona lettura!
La Puglia si aggiorna. Nuove leggi sul turismo e ricettività.
Le stavamo proprio aspettando.
In una regione bellissima, ad alta vocazione turistica mancava un aggiornamento delle ormai obsolete leggi regionali che disciplinano il comparto turistico.
In particolare segnalo le leggi e gli articoli più significativi che riguardano le strutture ricettive extralberghiere.
Finalmente un questo testo si indicano in maniera chiara e inequivocabile le caratteristiche e gli adempimenti che riguardano l’apertura di un Bed and Breakfast in Puglia.
LEGGE REGIONALE 7 agosto 2013, n. 27 “Disciplina dell’attività ricettiva di Bed and Breakfast (B&B)”
LEGGE REGIONALE 18 febbraio 2014, n. 6
“Modifiche e integrazioni alle leggi regionali 15 novembre 2007, n. 34, 7 agosto 2013, n. 27 e 11 febbraio 1999, n. 11”.
In definitiva per il Bed and Breakfast si divide in due tipologie:
- a conduzione familiare;
- in forma imprenditoriale.
L’esercizio dell’attività di B&B non comporta cambio di destinazione d’uso dell’immobile. I locali adibiti a B&B devono possedere le caratteristiche strutturali e igienico-sanitarie previste per l’uso abitativo dai regolamenti comunali vigenti, nel pieno rispetto delle prescrizioni normative in materia di edilizia, di urbanistica, di pubblica sicurezza e di somministrazione di cibi e bevande.
Art. 2 – Definizione, caratteristiche e servizi minimi dei Bed and Breakfast a conduzione familiare
- Si definisce B&B a conduzione familiare l’attività ricettiva svolta in maniera non continuativa e non imprenditoriale da chi, nella casa in cui abita, fornisce alloggio e prima colazione in non più di tre camere e nove posti letto, avvalendosi della normale organizzazione familiare, ivi compresa l’eventuale presenza di collaboratori domestici al servizio della famiglia, senza la fornitura di servizi aggiuntivi.
- L’attività di B&B a conduzione familiare è esercitata in un’unica unità immobiliare da chi vi dimora stabilmente per l’intero periodo in cui dichiara di svolgere attività di accoglienza.
- L’attività di B&B a conduzione familiare può essere fornita per un minimo di novanta e un massimo di duecentosettanta giorni l’anno. Con periodi di chiusura non inferiori a quindici giorni consecutivi”.( L.R. 18 febbraio 2014, n. 6).
- All’interno dei borghi e dei Comuni con popolazione residente non superiore a diecimila abitanti in base ai dati ufficiali disponibili, all’interno dei centri storici così come delimitati dagli strumenti urbanistici e all’interno dei borghi rurali di cui all’articolo 1 del regolamento regionale 22 marzo 2012, n. 6 (Regolamento attuativo dell’attività ricettiva di albergo diffuso di cui alla legge regionale 24 26826 Bollettino Ufficiale della Regione Puglia – n. 111 del 09-08-2013 luglio 2001, n. 17 (Istituzione e disposizioni normative dell’attività ricettiva di Bed & Breakfast – affittacamere), l’attività di B&B può essere esercitata anche in unità immobiliari fisicamente distinte, lontane non oltre cento metri misurati nel più breve percorso pedonale possibile, fermo restando l’obbligo di dimora nell’unità abitativa principale e fatti salvi tutti gli altri limiti di cui ai commi 1, 2, 3 e 4.
- L’esercizio dell’attività di B&B a conduzione familiare non necessita d’iscrizione nel registro delle imprese e beneficia delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente.
Per altri dettagli rimandiamo al testo integrale della legge stessa.
Art. 3 – Definizione, caratteristiche e servizi minimi dei B&B in forma imprenditoriale
- Si definisce “B&B in forma imprenditoriale” l’attività ricettiva svolta in maniera continuativa e professionale da chi, presso il proprio domicilio, fornisce alloggio e prima colazione in non più di sei camere e diciotto posti letto, anche avvalendosi della collaborazione di personale qualificato. .
- L’attività di B&B in forma imprenditoriale è esercitata in un’unica unità immobiliare, ovvero due unità immobiliari ubicate nello stesso stabile o in due stabili lontani tra loro non oltre cento metri, misurati nel più breve percorso pedonale possibile, fatti salvi i limiti di cui al comma 1.
- Per la finalità di cui al comma 1 possono eleggere domicilio il titolare dell’impresa o suo familiare, come definito dall’articolo 230 bis del Codice civile ovvero il socio.
- L’esercizio dell’attività di B&B in forma imprenditoriale necessita d’iscrizione nel registro delle imprese e beneficia delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente.
Per finire la LR n. 6 del 2014 stabilisce che l’Affittacamere necessita di iscrizione al registro delle imprese.
La coperta è corta. Le baruffe del turismo.
E tutti si scannano.
Prendo spunto da un articolo “Meglio nessun provvedimento che uno pessimo” 11 settembre 2014,
nel quale il presidente della Federalberghi toscana, Paolo Corchia, si lamentava della volontà espressa dai legislatori della sua regione di mettere mano alla legge regionale 42/2000, meglio conosciuta come Testo Unico delle leggi regionali in materia di turismo, con lo scopo di modificarne gli articoli fondamentali che regolano la ricettività turistica.
Il vero tema dell’articolo è, a mio avviso, una lamentela e un ‘invettiva nei confronti di quello che viene definito “abusivismo ricettivo e sleale concorrenza”, responsabili della crisi che da tempo ha colpito le imprese alberghiere in Toscana e (dico io ) in tutto il Paese, aggravando ulteriormente le difficoltà prodotte all’intero settore turistico dalla situazione economica nazionale.
“E’ bene sottolineare, ha detto ancora il presidente regionale degli albergatori toscani, che abbiamo ben chiaro come il mercato della domanda sia mutato, come sia giusto offrire al cliente opportunità diverse di modalità di vacanza, così come sia una battaglia di retroguardia quella di contrastare le nuove forme di ricettività , ma con altrettanta chiarezza è assolutamente non più rinviabile la definizione di regole che obblighino tutti gli attori ad aver eguali diritti ed eguali doveri.” “Non è tollerabile, ha continuato Corchia, che la legislazione regionale penalizzi le imprese alberghiere , ma anche i campeggi , cioè quelle aziende che sono obbligate ad applicare i contratti di lavoro del settore, a rispettare le norme a tutela del cliente in materia di sicurezza, ad applicare le imposte di varia natura come la tassa di soggiorno…”
Però un’analisi di coscienza sull’offerta ricettiva italiana non viene fatta, sul rapporto qualità/prezzo sbilanciato, sulle carenze strutturali e strategiche, sulla qualità dell’accoglienza… tanto per citare alcuni punti e non vado oltre.
E’ vero che l’associazione di categoria non perde l’occasione per lamentarsi senza fare proposte concrete e in linea con i cambiamenti epocali degli ultimi anni. Sono infatti cambiati il modo di concepire il turismo, anzi i turismi; sono entrati altri attori sulla scena come Internet che ha stravolto le modalità di promozione e di commercializzazione dei prodotti turistici; è cambiata la mentalità dei viaggiatori, soprattutto dei giovani che hanno priorità ed esigenze diverse e per finire la terribile crisi economica degli ultimi anni che ci ha messo di fronte alla realtà che il re è nudo e che così non si può continuare.L’Italia è il paese più desiderato al mondo ma non il primo ad essere visitato.
Però non possiamo dar torto agli operatori che, volendo operare secodno le regole, si trovano sommersi da obblighi e incombenze pesantissimi che i “furbetti” eludono anche grazie alle opportunità fornite da alcune leggi, troppe e talvolta in contrasto le une con le altre.
E’ eclatante il caso di alcuni agriturismi che sono in tutto e per tutto degli alberghi di lusso posti in località rurali, ma che usufruiscono di condizioni diverse circa gli obblighi derivanti dall’applicazione delle normative relative alla sicurezza, alla gestione del personale, alle tasse, ecc..
E’ chiaro quindi che, come ripeto da anni, ben diversa è la gestione e i profitti di un hotel a 5 stelle e quella di un albergo a conduzione familiare con 10-15 camere. Questo si avvicina di più ad un affittacamere a un bed and breakfast. Senza contare che la clientela è diversa come lo sarà la relativa offerta di servizi.
E’ un dato di fatto che spesso in Italia il cliente preferisce prenotare un B&B piuttosto che un albergo di 2-3 stelle perchè quest’ultimo non offre gli stessi servizi di base, che non sono il frigobar… ma la connessione internet gratuita!
Il legislatore dovrebbe tener conto di diversi parametri e ripensare a ridefinire tutto il comparto.
A mio avviso, contrariamente a quanto affermato nell’articolo, il concetto dovrebbe essere non di allargare le incombenze ai “più piccoli” ma semplificare la vita a tutti, nel rispetto della legalità.
Sempre nell’articolo si cita il caso dell’Isola d’Elba di di Firenze.
“In parole povere la offerta ricettiva è dimensionata ben al di là della capacità di domanda e quindi la – torta clienti di albergo – è frazionata in una miriade di aziende e non aziende, il che penalizza proprio le imprese che pagano le imposte, applicano i contratti di lavoro e danno occupazione regolare”. “La produzione legislativa del Consiglio della Toscana, afferma il presidente degli albergatori di Firenze, Francesco Bechi, si è distinta, rispetto ad altre regioni anche limitrofe e con maggioranze politiche simili, per una permissività per forme di ricettività non tradizionale, rendendo sempre più labile il confine tra abusivismo e concorrenza sleale legalizzata tra imprese.
In qualche caso, come è avvenuto di recente a Firenze, non si è trovato di meglio che legalizzare l’abusivismo nell’offerta ricettiva, consentendo a chiunque di fare l’albergatore, senza però imporre le regole di sicurezza, sindacali, fiscali cui le imprese alberghiere sono sottoposte.
Su quanto affermato nelle ultime righe ho seri dubbi…visto che chi vuol dare in affitto anche solo un appartamento a Firenze viene considerato una casa vacanze a gestione imprenditoriale.
Certo chi vuole evadere spesso trova il modo ma non bisogna fare di un’erba un fascio. Gli operatori devono avere l’onestà di rapportarsi alla categoria adeguata in base all’entità della loro attività e al loro target di riferimento.
Per esercitare un’attività ricettiva minima, saltuaria e occasionale, le leggi ci sono e sono commisurate alla tipologia ricettiva. Spesso c’è parecchia ignoranza e scarsa volontà di approfondimento ma anche le leggi sono tante e talvolta farraginose…tanto da scoraggiare il soggetto ben intenzionato.
E cosa succederà con l’entrata in vigore della modifica del Titolo V della Costituzione? Sarà finalmente risolto il conflitto tra legislazione regionale (delle varie Regioni) e la normativa nazionale nel turismo?
Ne vedremo delle belle. Ai posteri (speriamo non troppo posteri) l’ardua sentenza!
Nel frattempo vi ricordo che il 4 ottobre prossimo avrà luogo l’ormai consueto appuntamento autunnale con il seminario
Come avviare un Bed & Breakfast o un Appartamento per Affitti Brevi (Short Lets) non imprenditoriali
relatrici: Rita Apollonio e Giulia Carosella
che mette a confronto Bed and Breakfast e Short Lets (Affitti Brevi) in Lombardia per quanto riguarda la legislazione, gli adempimenti vari, la gestione operativa e la promozione, con uno sguardo speciale alle opportunità offerte da Internet e dai social network.
A Milano presso Form Tre S.r.l.
Via Varanini, 29/C
20127 Milano
Tel 02 45486101
Fax 02 45485722
web www.formtre.it
Per partecipare contattate Pamela Brusati al 02 45486101 o inviando una mail p.brusati@formtre.it
Stay Tuned.
Un trend in ascesa: locazioni brevi e B&B
Buongiorno a tutti,
sarà la crisi o saranno i tempi e i modi del turismo che cambiamo…gli affitti brevi stanno diventando una soluzione molto ricercata dai viaggiatori e, d’altro canto, per chi ha un appartamento libero anche per brevi periodi è un’opportunità di guadagno.
Certo è facile inserire la propria struttura su uno dei tanti portali delle OLTA o di quelli emergenti dedicati all’affitto di un “posto” ai turisti.
Ma poi dal punto di vista normativo in Italia molti non sanno che pesci pigliare per essere in regola; le leggi sono talmente tante e non semplici da capire… aprire una casa vacanze? un bed and brakfast? un semplice affitto con contratto scritto? quali sono le regole? e poi come fare per gestire al meglio la struttura; come comportarsi con gli ospiti? prenotazioni, pagamenti, tutto un mondo per lo più sconosciuto ai privati.
Se hai tempo di navigare e amici competenti che ti possono aiutare va bene altrimenti devi rivolgerti a dei professionisti.
A questo proposito ti informo che a Milano ci sarà presto la quinta edizione del seminario: il 17 maggio 2014!
Come Avviare un B&B o un Appartamento Short Lets
presso Form Tre S.r.l. tel. 02 4548 6101 Riferimento: Pamela
Malaccoglienza: i furbetti del Bed and Breakfast
Mi spiace che il primo post del nuovo anno sia una denuncia di malaccoglienza, ma visto che questo fenomeno è più vasto di quanto sembri e che l’argomento mi sta a cuore, voglio raccontarvi questa storia esemplare per far si che non seguiate questo esempio negativo.
Premetto che negli ultimi tempi il termine accoglienza un po’ come talento, è un po’ abusato, viene messo ovunque come il prezzemolo e usato anche dalla pubblicità come qualità positiva, di noi italiani. E’ diventato un bonario tormentone anche per l’Expo 2015; in Lombardia si progettano corsi di formazione per aspiranti operatori (turistici?) dell’accoglienza non meglio definita e, per come l’intendo io, mi sembra che onestamente ce ne sia un reale bisogno.
Ne hanno bisogno soprattutto quegli operatori che incontriamo tutti i giorni, che già lavorano sul territorio come strutture ricettive, negozi, servizi pubblici di ogni ordine e grado e che forse non frequenteranno alcun corso.
Ma veniamo alla nostra storia esemplare di malaccoglienza, situazione che ho vissuto molto da vicino nel periodo delle feste. E ripeto, mi dispiace ammetterlo perché il protagonista è un Bed ad Breakfast, categoria che ho sempre difeso perché considero una mia creatura, che ho visto nascere e svilupparsi, appartiene quindi alla mia storia professionale. Dopo tutti i corsi che ho organizzato, i contatti giornalieri con gli operatori, il lavoro svolto per anni presso Friendly Home e alla ormai ampia diffusione della cultura del B&B credevo che certe situazioni non potessero aver luogo. Dal punto di vista del marketing il B&B in Italia si può considerare generalmente un prodotto maturo ma credo ancora molto nella sua utilità e nelle potenzialità talvolta inespresse in certe zone e, proprio perché il B&B si basa sulle persone che accolgono e su quelle che vengono accolte ritengo che questa ed altre forme di micro ricettività a gestione familiare siano molto importanti e significative per lo sviluppo turistico di un territorio. Chi accoglie non è solo colui che affitta una camera e offre la colazione ma un ambasciatore del proprio territorio e della propria cultura, si spera nei suoi aspetti positivi.
In effetti qui sulla sponda “magra” del Lago Maggiore, in provincia di Varese, ci sono piccoli borghi un po’ nascosti con graziosi porticcioli affacciati sul Lago, pressochè sconosciuti agli abitanti della Penisola e persino per chi vive a meno di 30 chilometri di distanza, ma che in buona parte dell’anno dono percorsi in lungo e in largo da Tedeschi, Olandesi e Belgi e in futuro forse da cinesi… Non è tuttavia da considerarsi una meta invernale o natalizia. In questa zona gli hotel di 4 stelle e superiori sono praticamente inesistenti e sulla maggior parte delle strutture di 2 – 3 * è meglio stendere un velo pietoso; terreno ideale quindi per lo sviluppo dell’accoglienza familiare. La popolazione locale (per estensione tutto il territorio provinciale) ha fama di non essere molto aperta al visitatore che rimane quasi sempre solo un portafoglio che cammina (cito una recente frase di Josep Ejarque azzeccatissima), uno strumento per guadagnare il più possibile con il minimo impegno, ma dove la qualità dell’accoglienza a livello di correttezza e rapporti umani è infatti un po’ scarsa. Questa nostra gente non è cattiva…solo un po’ corrusca e sbrigativa.
Andiamo ai fatti: avevamo necessità di alloggiare per due notti dal 26 al 28 dicembre, una coppia di amici italo-svizzera; la sistemazione in casa nostra sarebbe stata su un (comodo) divano-letto nello studio, abbiamo pensato così di offrire loro una sistemazione migliore più confortevole e autonoma. Poiché il B&B sotto casa era chiuso per le vacanze natalizie abbiamo cercato on –line le strutture aperte in zona e abbiamo trovato una struttura a 10 minuti di auto da casa a pochi passi dal lago, un B&B il cui nome faceva immaginare un soggiorno romantico e paradisiaco con belle foto che esaltavano particolari accattivanti. La prenotazione è avvenuta tramite una delle maggiori agenzie on-line ad una tariffa non proprio economica per la stagione. Armati di copia della prenotazione qualche giorno prima dell’arrivo degli ospiti decidiamo di recarci, previa telefonata, a visitare il B&B per constatare lo stato reale della struttura, la facilità d’accesso e per incontrarne i gestori.
Arrivati sul posto, una casa con giardino ai margini di un boschetto con lavori esterni di ristrutturazione in corso, la proprietaria ci mostra senza entusiasmo le due camere disponibili, tra le quali per prima quella prenotata. La stanza è piccola, senza finestre ma ha una parete in pietra e dei particolari d’arredamento carini, inoltre essendo affacciata sul giardino garantisce l’accesso diretto senza passare dall’interno della casa e ha un posto auto adiacente.
Per prima cosa la titolare del B&B che chiameremo Signora Maria afferma che se volevamo quella camera (già prenotata) avremmo dovuto versare un supplemento perché la tariffa (improvvisamente) era superiore – forse come il panettone era lievitata – , di quanto non specificato, a causa delle festività… ma che se avessimo provveduto a cancellare immediatamente la prenotazione effettuata con la OLTA e riprenotato direttamente ci avrebbe concesso la stessa tariffa applicata on line. Bontà sua!
Ecco quindi che la scaltra signora, visto l’interesse, aumenta di fatto il prezzo della camera anziché ridurlo, come sarebbe stato logico dal momento che non avrebbe dovuto pagare la commissione all’intermediario. Manco si trattasse di revenue management di un grande albergo! Questo a casa mia vuol dire essere scorretti e fare i furbi, cambiare le carte in tavola… considerare gli interlocutori degli sprovveduti che si possono raggirare e, così facendo, gestire la prenotazione “in nero”. Ero allibita ma ho cercato di non darlo a vedere e ho soprasseduto. Ho lasciato correre perché mio marito voleva sistemare la faccenda senza dover cercare altre soluzioni e dal momento che eravamo già disposti a spendere la cifra indicata abbiamo accettato. Ho fatto presente alla signora che ho delle competenze nel settore… e che avrebbe potuto esserci una collaborazione futura, mi sono infine raccomandata di fare il possibile per rendere il breve soggiorno (solo il pernottamento) il più confortevole possibile per i miei ospiti.
Il giorno dell’arrivo gli amici erano in ritardo a causa del maltempo, mio marito nel pomeriggio si è recato presso il B&B per rassicurare la proprietaria e ritirare le chiavi, pagando in anticipo il dovuto, come la lei richiesto.
Dopo cena gli amici, stanchi per il viaggio, si sono recati al B&B per l’agognato riposo trovando una sgradita sorpresa: la camera era decisamente fredda e vi aleggiava un leggero odore di muffa (aveva piovuto consecutivamente nei due giorni antecedenti il loro arrivo) ma questo lo abbiamo scoperto solo la mattina successiva intorno alle 8.00 quando li abbiamo chiamati, non osavano uscire dal letto per il freddo. La signora Maria subito interpellata ha accampato varie scuse alquanto improbabili: dalla rottura della caldaia al fatto che gli ospiti dell’altra camera “avevano abbassato il loro riscaldamento” ??? dopo la colazione la camera, casualmente, era caldissima. Successivamente la signora ha anche affermato, in malo modo, che il termostato della camera (semi-nascosto) non era stato usato in modo adeguato e quindi era colpa dei malcapitati ospiti. Ospiti la cui vera colpa è stata di non aver tirato giù dal proprio letto la signora Maria in piena notte!
Bell’accoglienza! E perfetta comunicazione: la signora Maria ha praticamente dato del deficiente all’ospite e a chi ha prenotato e pagato il soggiorno volendo aver ragione a tutti i costi. Senza contare che dal punto di vista tecnico del servizio ha commesso almeno due errori: il primo di programmare il riscaldamento molto basso, per non consumare e non spendere… pur sapendo che a causa delle incessanti piogge la camera sarebbe stata umida e fredda e di non essersi preoccupata di mostrare la camera e il funzionamento delle apparecchiature agli ospiti al loro arrivo o quanto meno alla persona che si era recata precedentemente e che avrebbe certamente trasmesso questi dettagli, infine di non essersi preoccupata minimamente di verificare che tutto fosse a posto dopo l’arrivo degli ospiti stessi il che denota una mancanza totale di attenzione. Tanto i soldi li aveva incassati!
Com’è finita? Abbiamo fatto una pessima figura. Per la seconda notte ho sistemato gli amici in casa mia, con loro grande soddisfazione. Dopo la loro partenza ho chiamato la proprietaria del B&B che ha mantenuto il suo atteggiamento supponente ed aggressivo nonostante mio marito, che in questo caso svolgeva il compito del poliziotto buono, avesse garantito che non avremmo postato alcun commento negativo su Tripadvisor o simili; dopo due giorni ci ha restituito l’importo della seconda notte e, solo perchè era stata da me espressamente richiesta, ha emesso una ricevuta sulla quale non mi pronuncio… e mi domando se avrà espletato i suoi doveri di segnalazione ospiti PS visto che non ma mai richiesto i loro documenti… Per la cronaca, nonostante avessimo concordato un appuntamento non si è fatta vedere e ha mandato in cortile la figlioletta con i soldi in mano.
Morale e conclusione: io sono colpevole perché mi sono fatta prendere dalla cosiddetta sindrome del calzolaio (quello che gira con le scarpe rotte) e per quieto vivere familiare ho ignorato segnali e situazioni che professionalmente non avrei mai accettato. La proprietaria del B&B è probabilmente una persona con delle carenze formative e di comportamento che nessuno è in grado di verificare o segnalare, se non i clienti.
All’inizio degli anni 2000 quando si è diffuso in Italia il fenomeno del BB le coraggiose avanguardie si riunivano in associazioni, di persone che volevano incontrarne delle altre, offrendo il meglio della propria casa e cercando di trasmettere un’immagine positiva ed accogliente del territorio, si davano dei parametri di qualità nel servizio agli ospiti, fornivano assistenza, formazione e in molti casi il servizio prenotazione ai propri associati. La provincia di Varese non fa accezione. Poi lo sviluppo esponenziale dei B&B, l’avvento dei portali dedicati e delle Ota (o Olta) ha un po’ stravolto questa mentalità della (buona) accoglienza e del sentirsi parte di qualcosa, un territorio, una categoria professionale. Capisco che questi siano tempi di crisi, dove ciascuno va per suo conto, con l’obiettivo di vendere le camere, questo è sacrosanto ma il guadagnare il più possibile senza offrire un servizio qualitativamente valido non porta da nessuna parte. E’ così che ancora una volta sprechiamo il nostro petrolio?
Non mi arrendo, so che esistono persone che operano in modo diverso e che andrò a conoscere.
BUON ANNO!